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Redditest… la scoperta dell’acqua calda?

19 Novembre 2012 in PRIMO PIANO

Scrivo a poche ore dal rilascio del software redditest, atteso da tutti come lo strumento che risolverà buona parte dei problemi di gettito dell’erario, individuando i contribuenti cattivi (semaforo rosso) ed invitandoli a dichiarare di più (compliance).

Se da un lato il software non sarà un redditometro vero e proprio, non avendo la patente giuridica di strumento accertativo, dall’altro lo “sport” praticato nelle prossime settimane dagli italiani sarà sicuramente quello di verificare se si è congrui o meno.

A meno di invenzioni statistiche mirabolanti, (?!) c’è il rischio di vedere trasformate cento euro di spese in mille di reddito (e allora si ricadrà in tutti i vizi ed orrori del vecchio redditometro). Se non sarà così (me lo auguro) il nuovo redditest non farà altro che sommare tutte le spese che il contribuente ci ficcherà dentro confrontandole con il reddito dichiarato. Tutto qui. E allora? A cosa serve? Di fatto a nulla.

Per fare questo conteggio basterebbe prendere un foglio excel e intestare due colonne, una Entrate e l’altra Uscite. Se il totale Uscite supera quello delle Entrate, non si è congrui. Questo è il vero redditometro.

L’unico effetto positivo sarà quello di costringere i contribuenti italiani a ricontrollare le proprie spese domestiche e magari ad accorgersi che si spende più di quanto si guadagna. Assumerà insomma più la forma di un conto economico familiare che quello di un programma per accertamenti. Scoprire che se si è speso in un anno la somma di 30.000,00 euro e che se ne dichiarano 20.000,00 servirà a rendere consapevoli di dovere meglio gestire le proprie finanze.

Se invece il software ci metterà del suo, aggiungendo alle spese inserite, altre voci che si ricalcolerà da solo, il rischio sarà quello di avere uno strumento statistico di stima che, non potendo mai assumere i caratteri della precisione e della realtà, che invece dovrebbe avere il reddito da tassare,  ingenererà una sorta di lotteria di congruità che servirà soltanto a creare maggiore senso di smarrimento e confusione tra i cittadini.

Ci risentiamo nei prossimi giorni, dopo che avrò effettuato alcune simulazioni.

 

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