Dopo poche ore dalla messa in circolo del nuovo programma redditest da parte dell’Agenzia delle Entrate e dopo le prime simulazioni sono giunto alla conclusione che non utilizzerò il redditest per nessuno dei miei clienti salvo in caso di verifiche in corso.
Ecco perché.
Dal lato del software il programma non ha una bella grafica, è di facile compilazione anche se dispersivo e l’ordine visivo con cui sono indicati i campi da compilare non è lineare non essendo gli stessi incolonnati.
Punto dolente, soprattutto per me che devo gestire simulazioni, ma anche per il contribuente che lo volesse utilizzare come strumento di orientamento, pare che il reddito dichiarato, una volta inserito, (al pari dei campi previsti nella sezione nucleo familiare) non possa più venire modificato, pertanto se volete cercare di capire quale dovrebbe essere il reddito che calcola il software entrate in una mission impossibile poichè dovreste aprire un’altra simulazione, reinserire un reddito diverso e ricaricare nuovamente tutti i dati, non essendo possibile importare alcunchè.
Tale rigidità rende il programma di fatto non utilizzabile da nessuno studio commerciale poiché la gestione di eventuali simulazioni richiederebbe troppo tempo.
Dal lato dei risultati.
Il programma non restituisce, come sapete, un risultato numerico, bensì luce verde se congruo e luce rossa se non congruo. Facendo un raffronto con un caso in studio di accertamento con vecchio redditometro il risultato col redditest sembra nettamente più favorevole al contribuente. (vecchio redditometro 63.000 euro di reddito imponibile accertato, redditest congruo con 41.000 di reddito lordo).
Si rileva pertanto una maggiore rispondenza del redditest alle effettive spese sostenute, rendendolo però, di fatto, strumento di scarsa applicazione in quanto per sapere se si è speso di più di quanto dichiarato e quindi se si rischia la verifica, non occorre certo la compilazione di un apposito software, basta un banale foglio di calcolo che rispecchi il bilancio familiare e che tenga conto delle possibili 100 voci di spesa. Per chi utilizza molto strumenti di pagamento elettronici e ha domiciliato le utenze sul conto corrente può essere sufficiente analizzare solo gli estratti conto bancari.
Riassumendo: lati positivi: i risultati sembrano maggiormente in linea con le effettive spese sostenute. Possibilità di fare valere migliori stime su contenziosi in corso con vecchio redditometro.
Lati negativi: utilizzo di fatto inutile. PassatI i primi giorni di curiosità e di battage pubblicitario non lo guarderà più nessuno. Inoltre a Gennaio esce il nuovo redditometro (il redditest è solo una controfigura) vero strumento di accertamento che verrà utilizzato dagli uffici.
Cosa accadrà quando il contribuente accertato da nuovo redditometro sarà invece congruo con il redditest?